7/23/2006

IL CORVO, di JAMES O’ BARR - VENDICATI DELLA MORTE

Once upon a midnight dreary, while I pondered, weak and weary, Over many a quaint and curious volume of forgotten lore –
While I nodded, nearly napping, suddendly there came a tapping,
As of some one gently rapping, rapping at my chamber door.
«’Tis some visiter,» I muttered, «tapping at my chamber door –
Only this and nothing more.
»” (Edgar Allan Poe, “The Raven”)

Sta bussando il tuo destino, di assassino di assassini.

Parlare de “Il Corvo” è un argomento che mi sta molto a cuore, perché è stato uno dei primi fumetti del formato comics americano che ho letto in contemporanea con l’uscita del film.
Chi non legge fumetti, quando uscì il film non tutti sapevo che questo “triste cavaliere della notte” è stato creato da James O’Barr tra il 1981 e il 1989. Si può dire che “Il Corvo” iniziò l’era dei film (ahimè per alcuni fumetti) tratti da questi ultimi.
La storia all’inizio è molto semplice: Eric e la sua compagna Shelly eterni fidanzati si devono sposare ma il loro bel sogno viene spezzato in una notte di violenza causata da un gruppo di teppisti la notte del Diavolo (31/10). Un anno dopo (e qui arriva l’idea originale di questo mitico fumetto) Eric Raven “citazione a Poe?” (notare che nel film il cognome è diverso) torna dall’aldilà (e qui non si capisce bene come) per vendicarsi dei sui carnefice. Nel film invece è un corvo (In diverse culture viene considerato l’antico guardiano dell’aldilà e traghettatore di anime) che “bussa” alla lapide di Eric, offrendogli la possibilità di tornare in vita finchè non riesca nell’intento di uccidere i suoi assassini, suoi e soprattutto della sua adorata Shelly. L’amore è più grande della morte e questo rende Eric più forte ogni volta che cercherà di assassinare uno ad uno i carnefici della sua ormai passata felicità. Ma ogni volta che la rabbia viene riversata sulla morte di ogni assassino allo stesso tempo la forza combattitiva esaurisce. Infatti la metafora “L’amore perduto, lacera e indebolisce”.
Questo fumetto ha molto di autobiografico da parte di O’Barr, anche lui ha perso un grande amore e con questo fumetto ha voluto creare il suo Angelo Vendicatore.
Il Corvo è “solo” un personaggio a fumetti: solo tra virgolette perché è un personaggio che ha un’umanità e sentimenti alla pari di una persona reale. Certamente la vendetta non è l’unica soluzione: alla fine nulla ti può restituire quello che la morte (involontariamente) per mano di malvagi ti ha tolto. Però seguendo la vicenda di Eric e immedesimandosi in lui non si può fare a meno di sentirsi con lui e con il suo dolore.
Le atmosfere dark-gotiche rendono ancora di più l’idea di questa vera opera d’arte. O’Barr è un “maniscalco artigianale” come lo definiamo io ed Ale. Con disegni a volte ben definiti e a volte schizzati e abbozzati riesce a trasmettere quel senso di angoscia e tristezza: quando proprio si può dire, fumetto comunicativo, e O’Barr in questo è un maestro della comunicazione del “cinema povero”.
Il film tratto dal fumetto ha avuto grande fortuna soprattutto esaltata dall’incidente mortale di Brandon Lee. Secondo alcuni, se non fosse successo questo brutto incidente il film nonché il fumetto sarebbe rimasto nel dimenticatio e sconosciuto quest’ultimo. Non mi azzardo a dire chi ha ragione o meno, invito solo se avete l’occasione di dedicare una lettura a questa mini-serie di James O’Barr (esistono anche altri seguiti a fumetti ispirati ai film successivi ma nulla a che vedere con l’opera di O’Barr).
Qui di seguito la cronologia de “Il Corvo”:
James O’Barr (Gennaio 1960), soggettista, sceneggiatore, disegnatore e musicista americano.
James O’Barr, “The Crow” (Il Corvo), numeri 0, 1, 2, 3, General Press, Roma, 1994.
Per i collezionisti DOC esistono anche le versioni platinum di questi volumetti sempre pubblicati dalla General Press per il circuito delle fumetterie.
Le prime tavole del Corvo risalgono al 1981. Dopo otto anni di traversie editoriali, l’artista americano pubblica il fumetto per la “Caliber” Press nel 1989; l’opera verrà rieditata per l’editore “Tundra” negli anni 1991-92, con significative correzioni e vari ampliamenti (approfondimento dell’essenziale sezione dei flashback dedicati alla storia d’amore di Eric e Shelly). Possiamo considerare la versione “Tundra” quella definitiva. Nell’edizione successiva in allegato il CD del gruppo di O’Barr: i “Trust Obey”.
Visto che si è citato la musica di O’Barr non si può fare a meno di elencare la O.S.T. del film “Il Corvo” dove oltre allo stesso O’Barr hanno contribuito grandi rock-band con atmosfere dark-gotiche eccezionali (da non perdere!!!)
Cd: “The Crow”, Atlantic, 1994. (The Cure, The Jesus and Mary Chain, Nine Inch Nails, Medicine con la Fraser, Rage Against the Machine e altri: gli artisti sono stati selezionati dal creatore del fumetto e numerosi sono stati i brani scritti esclusivamente per la colonna sonora del film. La canzone “Burn” dei Cure contiene, ad esempio, frammenti della sceneggiatura del fumetto. Mancano, tuttavia, tracce dei due gruppi che più influenzarono James O’Barr nel periodo della creazione dell’opera: i Bauhaus e, soprattutto, i Joy Division: c’è però almeno una cover di “Dead Souls” di Trent Reznor).

By Andrea G.L.

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